mercoledì 1 settembre 2010

A Parigi ...

Lo so. Parigi non è la città da visitare ad agosto per un giovane pezzente. Ancora meno per una coppia di giovani pezzenti con bambina al seguito.
Volevamo sfidare chi diceva il contrario.
Volevamo dimostrare che SI PUO' FARE.
Volevamo resistere e tenere duro.
Abbiamo fallito.
Ma ci abbiamo provato.
Volo con compagnia low cost. Spesa di € 240 per tre persone, andata e ritorno.
La guida turistica per pezzenti ci ha consigliato albergo economico (già trovato su internet, per una spesa di € 23,50 a notte avevamo posto letto con bagno in stanza), ristoranti e pub economici, sconti per ingressi a musei o attività.
Ma poi. Poi c'è DISNEYLAND.

9 agosto 2010
La consapevolezza che il collasso totale della scommessa è alle porte è diventata evidenza lucida e, a tratti, talmente palese (tipo frecce luminose con sfondo di fuochi d'artificio) quando ...
Quando ho tirato fuori dal portafoglio la carta di credito per la quarta volta.
LA QUARTA VOLTA.
E dopo una simpatica crisi di nervi conseguente ad un'altrettanto simpatica gita a Disneyland ho cercato la compensazione nell'acquisto di prove concrete della simpatica esperienza vissuta.

Valore della spesa:tre volte il mio obiettivo.
Tipologia di acquisto: una maglietta.

Come mi direbbe qualcuno: faccio pena.

E allora, se proprio devo fare pena a seguito del dramma vissuto, dirò anche quanto segue:
o ridimensioniamo la spesa per la felicità dei nostri figli
o i figli devono andare a LA VO RA RE.

Un luogo come Disneyland ha il solo ed unico scopo di rimpinguare il cervello dei bambini di necessità fasulle, ma, soprattutto, di far spendere un SACCO DI SOLDI agli accompagnatori dei bambini.

Il capitalismo ha assunto forme mostruose ed ormai si è attaccato come una zecca ai poveri minorenni svuotando le nostre tasche.

E le giostre, e la fantasia diventano attese di ore per 2 minuti scarsi di divertimento e qualche euro perpoter scattare una foto con ilpersonaggio Disney preferito.

C'è qualcosa di marcio in tutto questo.
No?

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