martedì 28 settembre 2010

sabato 11 settembre

sabato 11 settembre: € 22,30! Residuo € 583,15.
Umore: gita in montagnaaaaaaaaa.
In ritardo estremo partiamo per l'impresa "siamo ginnici ed allenati". Autostrada, € 1,10. Un'entità oscura trama contro di noi, il traffico rallenta l'inizio della missione, che sarà alle 12,30. Alle 12,35 i nostri sforzi ci inducono a pensare "torniamo indietro". Teniamo duro. Arriviamo al rifugio alle ore 15,20: a quest'ora solo panini: COSAAAAAAA?!?!?! Il fidanzato ordina due panini, io tengo duro per ripicca, ma alla fine mi concedo una fetta di formaggio. Alla sera , sbagliando nuovamente i calcoli, raggiungiamo amici per cena. Finalmente la polenta! Ma a che prezzo. Offre il fidanzato. Pago il dopo cena: € 20,00. Autostrada del ritorno € 1,20. Coma profondo.

venerdì 10 settembre

venerdì 10 settembre: ZERO EURO! Residuo € 565,85.
Umore: oggi arriva il fidanzato, pappapero.
Lavoro intensamente. Mangio in ufficio scatolette e carote. Scopro che il fidanzato arriva prima del previsto a prendermi in ufficio!!! Iuppi!!!
Certo. Poi decide di perdere il portafoglio. E le due ore di anticipo si disperdono nella ricerca affannosa ed inutile del portafoglio. Ma dio, nelle sembianze di una cinquantenne bionda con il seno prorompente, trova il portafoglio e lo consegna con il ripieno al proprietario.

Grazie. Grazie davvero.

Dagli abissi, la serata sale alle stelle. Serata di degustazione (regalo di compleanno dei colleghi), piccola differenza pagata dal fidanzato, passeggiata e ritorno a casa soddisfatti.

domenica 19 settembre 2010

giovedì 9 settembre

giovedì 9 settembre: € 2,00! Residuo € 570,85.
Umore: vedi? lì in fondo... c'è la luce.
Fatta spesa con i tickets, pagata differenza di € 2,00.
A fine giornata trascino le mie membra asuefatte alla TV sul divano di un'amica. Ritorno ad un orario indegno.

mercoledì 8 settembre

mercoledì 8 settembre: ZERO EURO! Residuo € 573,85.
Umore: perchè io?
Traferta per lavoro. Giornata intensa. Pranzo al sacco. Ceno in casa e serata in famiglia.

martedì 7 settembre

martedì 7 settembre: € 22,40! Residuo € 578,85.
Umore: organizzare il futuro per non pensare al presente.
Pranzo in ufficio: tonno al naturale e insalata scondita. Lavoro fino a tardi. Prendo l'auto, inveisco contro chi (mio fratello) ha lasciato il serbatoio vuoto, rifornisco di ben € 20,00 di benzina la mia fida bat-yaris (definita anche sistema succhiasoldi), prendo l'autostrada e ceno da amici. In preda all'adrenalina del "faccio tutto di corsa" li ammorbo fino a tarda ora. Ancora al telefono fino alle ...?

lunedì 6 settembre

lunedì 6 settembre: € 10,00! Residuo € 561,45.
Umore: riemergere.
Acquisto settimanale dei mezzi pubblici, € 10,00. Fatta spesa in pausa pranzo con i tickets. Notte al telefono (evviva la tariffa dell'ammore!)

domenica 5 settembre

domenica 5 settembre: ZERO EURO! Residuo € 556,45.
Umore: vince la depressione.
Pranzo dai genitori.
Prima e dopo pulisco la casa.
Ciondolo distrattamente per casa.

sabato 4 settembre

sabato 4 settembre: ZERO EURO! Residuo € 561,45.
Umore: iperazione VerSus Deprescion
Sbarro gli occhi.
E sono già in azione: "sistemazione balcone".
Seppellisco all'isola ecologia i cadaveri di tutte le mie piante morte per maltrattamenti, eccetto un caparbio gelsomino. Prima o poi cederà anche lui! Monto in sella al mio velocipide e percorro indefiniti chilometri, perdendomi, per giungere ad una grigliata tra amici, dove il mio obiettivo "dieta e magra subito" tende a perdere di definizione.
Sera in casa con le amiche a suon di chiacchiere.

venerdì 17 settembre 2010

venerdì 3 settembre

venerdì 3 settembre: € 60,00! Residuo € 566,45.
Umore: sì, vabbè, però.
Saluto l'ammore mio e mi dirigo saltellante in ufficio. Smetto immediatamente di saltellare. Solito pranzo in ufficio a base di scatolette e disperazione. Tornando dal lavoro con il mio potente mezzo azionato dalla putenza dei miei muscoli (la bici) decido di dare una botta di vita alla mia vita sociale. Dopo opportune valutazioni che mi hanno condotta da un negozio a quella della concorrenza, acquisto una chivetta USB per connettermi ad internet da casa. ATTENZIONE.
Spesa totale di € 59,00. Da oggi, ogni mese € 10,00 serviranno a nutrire la mia dipendenza da internet. Acquisto di un litro di latte al distributore automatico, spesa di € 1,00. Notte tranquilla testando in casa la chiavetta e guardando la televisione fino alle tre di notte. Poi. Finalmente. La vedo. La depressione arriva al galoppo del suo destriero bianco, vestita di grigio e con un mantello (effetto nazgul) pronta a lanciarmi una secchiata di lacrime.

giovedì 2 settembre

giovedì 2 settembre: ZERO EURO! Residuo € 511,45.
Umore: piccolo, tenero, fumoso e flebile spiraglio di luce nel buio del baratro dell'angosciosa quotidianità (sì, essere una pendolare ti porta ad odiare l'umanità intera).

Lavoro, pranzo in ufficio, casa e fidanzato! Sommo gaudio e giubilo. Cena raffazzonata e ritorno con la mente alle vacanze. Sig.

mercoledì 1 settembre

mercoledì 1 settembre: ZERO EURO! Residuo € - 516,45.
Umore: davvero?
Catapultata nello stress lavorativo, eseguo. In trasferta per lavoro con schiscetta al seguito: spendo nulla.
Sera: cena in casa con le amiche. Forse mi sto riprendendo.

La storia dei saldi...(era luglio, però)

Sottotitolo: Perchè no? Un bel vestito non ce l'ho.

Vado a fare shopping solo perchè ci sono i saldi. Questa è la premessa mentale che elaboro per giustificare la mia voglia di acquistare qualcosa di nuovo. Per allievare ulteriormente i sensi di colpa sottolineo a chiunque che acquisto solo cose di cui ho bisogno e che sono state accuratamente trascritte in un'elegante lista che porto sempre con me in agenda, come promemoria. Ovviamente la mia mente aggirerà ogni ostacolo facendo rientrare per il rotto della cuffia qualsiasi capo di vestiario che potrebbe minimamente assomigliare a quanto indicato sul foglietto dell'elenco essenziale. L'attività dello shopping, tra l'altro, non è tra le mie preferite. Se mi chiedi: "Pomeriggio di shopping o giro in bicicletta?". Bè, giro in bicicletta TLV (tutta la vita).
Mi accingo, quindi, rigorosamente da sola, di lunedì sera, uscendo dall'ufficio, in centro a Milano, ad entrare nei negozi da me conosciuti per un buon rapporto qualità prezzo. Un confronto di qualche giorno prima con il fidanzato mi porta a controllare su ogni etichetta che il prodotto sia fabbricato in Italia, per non avere sulla coscienza le piccole manine dei bambini indonesiani già con l'artrite per le sedici ore giornaliere di lavoro di sartoria. Nel primo negozio acquisto un paio di pantaloni neri in elenco e due magliette assolutamente non previste. DHO. Per lo meno i capi sono prodotti in Italia. Nel secondo negozio acquisto una gonna assolutamente non in elenco, ma made in Italy. Nel terzo entro, ma ne esco a mani vuote. Nel quarto acquisto vestiti in elenco, ma non made in Italy. Del quinto osservo la vetrina e palesemente nessuna scarpa rientra in elenco. Torno stancamente a casa, ma mi sento soddisfatta e mi stringo reciprocamente le mani per il contegno e l'obiettivo raggiunto. Il peggio deve ancora arrivare. La settimana successiva, accompagnata dalla mamma, saltellando dalla gioia di poter approfittare del suo portafoglio sicuramente più ricco del mio e cercando di escogitare un modo per far sembrare che "No, assolutamente non puoi pagarmi nulla,ormai sono una donna autonoma e indipendente!". Gli scarponi da trekking erano il mio regalo, ma le luci per la bici e i due pantaloncini forse no. E vogliamo parlare del vestitino di Marca&Costosa, che anche in saldo era assolutamente fuori budget? In auto vengo colta da una strana sensazione, tipo quando finisci la cartaigenica ma non metti un nuovo rotolo al suoposto ... qualcosa di definibile come "senso di colpa". Mi concedo alcune giustificazioni:
"Lo sfrutterò un sacco" - non l'ho ancora indossato
"Ogni tanto bisogna regalarsi qualcosa di bello"
"Non si può vivere sempre nelle restrizioni" - ooh, quali restrizioni però!
Fondamentalmente sono stata una persona incoerente e non posso che ammetterlo. Imperterrita ho cercato le scarpe presenti nellla lista dei bisogni (desideri?). Non le ho trovate. E quando mia madre mi ha preso un paio di scarpe perchè "Non posso vederti andare in giro con quelle!", non ho fatto altro che dire "Grazie, ma non ne avevo bisogno". Che presa di posizione: accipicchia!

Così mi interrogo.
I bisogni e le necessità.
E' ovvio che se mi confronto con chi è povero i miei bisogni assumono il sapore e l'odore di patate marce da mesi. I soldi spesi per l'acquisto di vestiti potevano essere risparmiati per la realizzazione del mio progetto. Il mio conto corrente ancora fa fatica a rimpinguarsi. Forse anche perchè voglio sempre viaggiare: ma questo argomento merita un post a parte, vero Chiara e Charlie?!?

mercoledì 1 settembre 2010

martedì 31 agosto

martedì 31 agosto: € 1,00 EURO! Residuo € - 521,45.
Umore: malinconico. Non so, provo qualcosa di indecifrabile.
Arrivo al lavoro. Pranzo in ufficio con pomodorini portati dall'orto a casa del fidanzato e con qualcosa che ho trovato nel frigo spesato dalla santissima mamma. Fatta spesa in pausa pranzo pagata con i tickets (speso € 0,70 aggiuntivo). Preso caffè alla macchinetta nel pomeriggio (€ 0,30). Cena a casa. Litigato con il PC portatile. Dopo cena con le amiche: troppo poco tempo per tutte le chiacchiere che dovevamo fare! Ritorno malinconico in auto con ascolto della canzone più triste del cd a ripetizione. In notturna scaricate le foto delle vacanze. Mi trascino a letto senza lavarmi (almeno l'abbronzatura dura di più!).

lunedì 30 agosto

lunedì 30 agosto: € 27,00 EURO! Residuo € - 525,45.
Umore: spaesato.
Come Pozzetto che dalla campagna arriva in città, così torno dalle ferie, dalla stazione con la valigia mi dirigo direttamente in ufficio e subito Milano si dimostra ostile ai miei tempi rallentati da un eccessivo rilassamento e da una valigia di un peso considerevole. Entro in ufficio. Una patina grigia piomba sul mio umore. La malinconia invade ogni mio spazio fino alla bocca, così da bloccare la mia capacità di comunicazione. Acquisto del biglietto da Bologna a Milano on line prima di partire e scontato, spesa di € 15,00. Acquisto biglietto metropolitana più settimanale (aumentato!), spesa di € 12,00. Pausa pranzo fuori con i colleghi: pagato con i tickets. Cena dai genitori. Rientro nel mio appartamento: bolletta del gas e spese di condominio.
VADO A DORMIRE CHE E' MEGLIO.

A Parigi ...

Lo so. Parigi non è la città da visitare ad agosto per un giovane pezzente. Ancora meno per una coppia di giovani pezzenti con bambina al seguito.
Volevamo sfidare chi diceva il contrario.
Volevamo dimostrare che SI PUO' FARE.
Volevamo resistere e tenere duro.
Abbiamo fallito.
Ma ci abbiamo provato.
Volo con compagnia low cost. Spesa di € 240 per tre persone, andata e ritorno.
La guida turistica per pezzenti ci ha consigliato albergo economico (già trovato su internet, per una spesa di € 23,50 a notte avevamo posto letto con bagno in stanza), ristoranti e pub economici, sconti per ingressi a musei o attività.
Ma poi. Poi c'è DISNEYLAND.

9 agosto 2010
La consapevolezza che il collasso totale della scommessa è alle porte è diventata evidenza lucida e, a tratti, talmente palese (tipo frecce luminose con sfondo di fuochi d'artificio) quando ...
Quando ho tirato fuori dal portafoglio la carta di credito per la quarta volta.
LA QUARTA VOLTA.
E dopo una simpatica crisi di nervi conseguente ad un'altrettanto simpatica gita a Disneyland ho cercato la compensazione nell'acquisto di prove concrete della simpatica esperienza vissuta.

Valore della spesa:tre volte il mio obiettivo.
Tipologia di acquisto: una maglietta.

Come mi direbbe qualcuno: faccio pena.

E allora, se proprio devo fare pena a seguito del dramma vissuto, dirò anche quanto segue:
o ridimensioniamo la spesa per la felicità dei nostri figli
o i figli devono andare a LA VO RA RE.

Un luogo come Disneyland ha il solo ed unico scopo di rimpinguare il cervello dei bambini di necessità fasulle, ma, soprattutto, di far spendere un SACCO DI SOLDI agli accompagnatori dei bambini.

Il capitalismo ha assunto forme mostruose ed ormai si è attaccato come una zecca ai poveri minorenni svuotando le nostre tasche.

E le giostre, e la fantasia diventano attese di ore per 2 minuti scarsi di divertimento e qualche euro perpoter scattare una foto con ilpersonaggio Disney preferito.

C'è qualcosa di marcio in tutto questo.
No?